(Adnkronos) - "La scienza ha fatto un importante passo avanti, anche se ancora una piccola percentuale di pazienti con Sla, sclerosi alterale amiotrofica, possono giovare di una terapia. Non è importante il numero di pazienti, è importante che abbiamo rotto un muro che sembrava invincibile. La Sla si può curare: se l'abbiamo fatto per alcuni lo possiamo fare per tanti e la ricerca deve procedere speditamente, perché questa è una battaglia che va vinta e in tempi rapidiâ€. Lo ha detto Mario Sabatelli, direttore clinico del Centro Nemo-Gemelli di Roma e presidente Commissione medico scientifica di Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, in occasione della 17esima Giornata Nazionale della Sla. Â
Si tratta di “una malattia particolare, che non ti fa muovere, non ti fa parlare, non ti fa deglutire e non ti fa respirare. L'assistenza deve essere altrettanto complessa, ad alto contenuto tecnologico e purtroppo anche ad alti costi. Queste persone meritano questa attenzione perché si migliora la qualità e la durata di vita e la giornata di oggi deve tenere accesa la luce su un tema che spesso viene trascuratoâ€.Â
Riferendosi all’iniziativa di illuminare di verde i monumento e i comuni italiani, nella sua testimonianza di paziente consigliere Aisla Lazio, Enzo Proietti, sottolinea l’importanza di “portare il colore verde in tutte le piazze d'Italia e, soprattutto, di portare all’attenzione tutti i malati di questa malattia che è devastante. Abbiamo bisogno di tutti coloro che ci stanno vicino per darci la forza di andare avanti e combattere questa malattia - rimarca - La richiesta alle istituzioni è quella da investire molto nella ricerca, che è fondamentale, mentre la richiesta alle associazioni come l'Aisla, che ci aiutano molto, è la vicinanza e l'affetto per darci la forza di andare avanti, di combattere questa malattia. È molto importante - conclude - avere la vicinanza di amici, parenti e conoscenti per darci la forza".Â