(Adnkronos) - E’ stata presentata oggi, alla smartconferenza 'La Vita Agile', la ricerca di MeglioQuesto e Tecnè, che ha misurato l’apprezzamento dello smart working. Negli ultimi due anni, il lavoro agile si è rivelato uno strumento indispensabile per affrontare la crisi. Grazie allo smart working le imprese sono diventata più competitive e hanno innovato prodotti e servizi migliorando la marginalità. Rispetto al periodo pre-covid, il 23,4% delle imprese ha cambiato l’organizzazione dei processi di produzione e vendita, il 20,2% ha avviato la produzione di nuovi beni o servizi, il 9,6% ha dismesso linee di produzione ritenute non più interessanti.
La ricerca ha evidenziato che nel 2020, per fronteggiare l’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica, il 56% delle imprese del campione ha fatto ricorso al 'lavoro agile', rispetto al 15,6% che ha invece utilizzato la cassa integrazione, il 12,2% che ha ridotto l’orario di lavoro dei dipendenti e il 4% che ha tagliato il numero di addetti. Finita la fase più acuta della pandemia, nel 2021 il 39,2% delle imprese ha continuato a utilizzare lo smart working coinvolgendo nel lavoro da remoto il 28,9% degli addetti.
Per il 76,5% delle imprese, il rapporto tra azienda e lavoratori non ha subito sostanziali modifiche. Solo il 4,4% dei lavoratori impegnati nel lavoro da remoto non si è recato mai in azienda, mentre il 74,4% vi si reca almeno una volta al mese. Il 66,7% va sul posto di lavoro 1-2 volte a settimana.
In larga misura i lavoratori apprezzano lo smart working. L’81% del campione apprezza il risparmio sui costi di spostamento, il 73% lo apprezza perché si evitano i pasti fuori casa e il 52,2% per la migliore conciliazione dei tempi di vita familiari. Infine, per il 52,9% perché migliora la produttività. Il questionario è stato somministrato tra il 10 e il 20 febbraio 2022 a un campione di 2.000 lavoratori e 500 imprese.
"Dalla seconda metà del 2021 - commenta Carlo Buttaroni, presidente di Tecnè - sembrano prendere forma nuovi paradigmi produttivi: l’utilizzo dello smart working sta cambiando le aziende, oltre ad aver cambiato la vita di milioni di italiani".
"È cambiata - dice Felice Saladini, Ceo di MeglioQuesto - l’organizzazione del lavoro: oggi abbiamo una visione più comunitaria e meno gerarchica. Abbiamo riscoperto il valore della fiducia della formazione e l’importanza del dialogo sociale".