(Adnkronos) - "C'è un aumento di occupazione in generale, anche grazie, naturalmente, agli investimenti derivanti dal Pnrr, ma segnalo altresì che i divari di genere esistenti non si stanno colmando, anzi stanno aumentando, purtroppo anche con i tanti soldi e quindi con tanti investimenti del Pnrr. Evidentemente c'è qualcosa che non va". A dirlo oggi Chiara Gribaudo, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, intervenendo all'appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’, in corso al Palazzo dell’Informazione, in occasione della Giornata mondiale della popolazione.
"Assistiamo - sottolinea - alla deroga alle clausole occupazionali femminili e giovanili che noi avevamo introdotto e che invece, come dire, continuano a essere derogate e quindi non aumenta la qualità del lavoro femminile. Perché le donne e i giovani in modo particolare sono quelli che più di altri, insieme ai migranti, hanno contratti precari e dunque hanno una frammentazione del loro percorso lavorativo e contributivo, finalizzato alla pensione, che le mette sempre di più in difficoltà. Non è un caso che negli anni in cui eravamo al governo abbiamo addirittura inventato uno strumento di flessibilità pensionistica come 'Opzione Donna', che questo governo ha pensato bene di ridurre, creando un nuovo percorso di pensione. Non si possono fare discriminazioni in un Paese in cui le donne non sono dei 'panda' da tutelare, siamo oltre la metà della popolazione. Se siamo messe nelle condizioni di poter lavorare, facciamo crescere il Paese. Non è solo una questione di pari opportunità, ma è anche una questione economica".
Per la presidente Gribaudo, "serve rivedere il welfare che è ancora novecentesco per le donne, ma in generale per il nostro Paese, più che immaginare, fare un congedo parentale obbligatorio; l'abbiamo proposto più volte alla prima presidente del Consiglio donna". Bisogna investire anche sul cambio di mentalità, i figli si fanno in due e quindi è bene che ci sia un'attenzione anche dei padri, che hanno voglia di dare una mano nella gestione, nel ripensamento anche dei tempi di vita al lavoro, ma appunto, diciamo, serve un lavoro culturale. Noi volentieri offriamo la nostra collaborazione, come l'abbiamo già fatto sulla legge di Bilancio scorsa, mettendo le poche risorse a disposizione dell'opposizione a favore delle donne vittime di violenza, così vogliamo continuare a fare, e quindi, come dire, congedi, strutture, nuovo welfare, per favorire, appunto, quello che serve, e cioè una maggiore presenza delle donne nella vita attiva e culturale", conclude.
"Quello delle molestie -sottolinea- sui luoghi di lavoro è un tema che sarà certamente un punto di approfondimento della nostra commissione, anche perché questo è fortemente messo in correlazione, non solo con il caporalato, di cui molto si discute in questi giorni, ma perché è un elemento importante. Nonostante la Convenzione di Istanbul sia stata un passaggio importante nel nostro Paese, in realtà non c'è una piena applicazione o una piena diffusione sul Paese e questo comporta un aumento delle violenze".