La felicita' in fabbrica? Sempre piu' aziende del nord riflettono e agiscono per l'obiettivo


La felicita' in fabbrica? Sempre piu' aziende del nord riflettono e agiscono per l'obiettivo

(Adnkronos) - Bologna 11 aprile 2024 - Stefano Zamagni, noto economista italiano, propulsore dell’economia civile, afferma che la felicità non è altro che: ‘Un fiorire dei propri talenti’. Talenti che spesso, si enucleano, nell’espressione lavorativa. Ovvero, nell’ambito professionale. Per questo la felicità in fabbrica è molto importante. Significa che, coloro che operano in azienda possono determinare la loro stessa felicità, e così pure quella di una intera comunità aziendale. Le società sono espressione sociale ed economica. Uno dei grandi sostenitori della felicità in fabbrica è Fabio Storchi, presidente dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti di Reggio Emilia e presidente di Finregg: ‘San’Agostino sostiene che la felicità è un bisogno insopprimibile e quindi non ci sono uomini che non vogliano essere felici. Ancor prima di lui Aristotele diceva che la felicità è la massima aspirazione degli esseri umani; per tale motivo riteneva che fosse fondamentale potenziare le qualità che ogni essere umano possiede. Le imprese lungimiranti negli ultimi anni hanno pensato e successivamente creato i presupposti perché i loro collaboratori trovassero una parte di quella felicità nelle aziende come momento di realizzazione e di crescita sia professionale che morale’ sostiene Storchi.  

‘Il 18 marzo del 1968, presso l’Università del Kansas (Usa), Robert Kennedy pronunciava il celebre discorso nel quale evidenziava l’inadeguatezza del Pil come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate: “Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Nel 1972, il re del piccolo stato asiatico del Bhutan, creò un nuovo indicatore per misurare il livello di felicità interna lorda dei suoi cittadini. In più di 40 anni il Fil si è trasformato da filosofia di vita a elemento fondamentale per lo sviluppo economico del paese.Nel 2021 la maggior parte delle lezioni all’Università di Yale non superava i 600 studenti, il nuovo corso Psychology and the Good Life tenuto da Laurie Santos, professoressa di Psicologia e Scienze Cognitive, ha registrato 1.182 iscritti. Il corso sulla Felicità è risultato il corso più popolare nei 316 anni di storia di Yale. È evidente che le misure economiche da sole non bastano per catturare e gestire il valore prodotto dalle organizzazioni, ma che sia necessario un cambio di paradigma. Considerare insieme le variabili della felicità e quelle economiche favorisce la creazione di modelli di impresa, che fondono performance economiche e benessere. Un modello, dunque, in cui l'impresa ha un impatto positivo sulla nostra esperienza umana e sulla felicità. In questo nuovo schema, il fare impresa significa considerare l’interezza della persona, nella sua dimensione intellettuale, spirituale, relazionale ed economica, perché come ci insegnò Adriano Olivetti: “L’uomo che vive la sua lunga giornata in fabbrica non sigilla la sua umanità nella tuta di lavoro”’ sono le dichiarazioni di Elena Salda, a capo della metalmeccanica CMS di Marano sul Panaro (Modena).  

‘La felicità e il benessere dei lavoratori sono al centro dei valori delle aziende del nostro gruppo - affermano Alessia Rampino e Riccardo Cisilino prime linee di Friuli Coram di Udine -. Questa è una filosofia che permea ogni aspetto della nostra attività. Affermiamo con convinzione che la centralità delle persone è fondamentale per la crescita dell'impresa. Riteniamo che una persona in salute, sicura, consapevole e soddisfatta renda l’impresa più efficiente, produttiva, evoluta e competitiva. Garantire il benessere dei nostri lavoratori non è solo slogan, ma è un obiettivo che la direzione aziendale si deve prefiggere. Il nostro impegno per il benessere dei lavoratori si manifesta in molteplici iniziative concrete. Adottiamo una prospettiva di Human Resource Management (HRM) per individuare e valorizzare le competenze dei nostri lavoratori. Questo ci porta a conoscere le persone a un livello più profondo, comprendendo le loro storie, abilità relazionali, organizzative e tecniche. Ci poniamo in ascolto attivo, supportando i nostri lavoratori nei successi e nei fallimenti, incoraggiandoli a uscire dalla loro zona di comfort e a crescere professionalmente. Una delle pratiche che abbiamo implementato è la mappatura delle competenze, un processo articolato che coinvolge la definizione di un modello di lavoro e l'utilizzo di strumenti efficaci. Questo processo si articola in una fase preliminare dedicata alla formazione e alla definizione del modello, seguita da una fase operativa che include valutazioni del responsabile, autovalutazioni dei lavoratori, analisi dei dati e colloqui individuali. La mappatura ci consente di creare piani di formazione e di carriera personalizzati per ciascun lavoratore, che includono lezioni frontali, formazione a distanza e sviluppo delle competenze. Promuoviamo inoltre un ambiente di lavoro che favorisce il confronto continuo. Riconosciamo l'importanza dei momenti formali di valutazione, ma crediamo che la vera crescita avvenga attraverso il confronto costante e informale, legato alle attività e agli obiettivi. Stiamo introducendo anche un sistema premiante che riconosce e gratifica il buon lavoro, incoraggiandoli a dare il meglio di sé.Tuttavia, comprendiamo che il benessere dei lavoratori non si limita alle sole ricompense economiche. Pertanto, offriamo una serie di iniziative di welfare aziendale, come corsi di yoga, di autodifesa e di cucina. Queste attività non solo migliorano il benessere fisico e mentale dei nostri lavoratori, ma contribuiscono anche a creare un ambiente di lavoro positivo e inclusivo. In conclusione, crediamo fermamente che investire nel benessere dei nostri lavoratori sia una strategia aziendale vincente. L'attenzione alla felicità e al benessere dei lavoratori non solo porta a una maggiore soddisfazione e produttività sul posto di lavoro, ma crea anche una cultura aziendale basata sulla fiducia, la collaborazione e il successo condiviso’.  

Ancora in Friuli, Alessandro Rubini, presidente della digital company, Web Industry di Udine: ‘L'azienda definisce la felicità dei propri collaboratori come il pilastro essenziale per la crescita e il successo aziendale. Questa felicità si basa su azioni concrete, volte a sostenere l’equilibrio tra lavoro e vita privata, riconoscere l’impegno delle risorse per il lavoro svolto, offrire l'opportunità di crescita professionale e promuovere un'atmosfera collaborativa e positiva. Anche il far sentire tutto il team come parte integrante di un progetto comune contribuisce al benessere e, di riflesso, stimola la crescita professionale individuale e collettiva. 

‘La soddisfazione dei collaboratori è essenziale per il successo aziendale. Nel nostro contesto, caratterizzato da rapida crescita e sfide tecnologiche in costante mutamento, mantenere i collaboratori motivati e felici è cruciale per garantire un ambiente lavorativo sano e risultati ottimali. Felicità significa sentirsi parte di una comunità coesa e inclusiva, in cui ogni voce è ascoltata e rispettata. Significa avere l'opportunità di crescere e svilupparsi continuamente, affrontando sfide stimolanti e apprendendo nuove competenze. Significa anche sentirsi orgogliosi del contributo che ognuno porta al successo dell'azienda e vedere riconosciuti i propri sforzi e risultati. A partire da marzo Web Industry ha avviato un importante progetto interno volto a sensibilizzare i collaboratori sulle life skills e sui comportamenti virtuosi che contribuiscono a migliorare le relazioni interpersonali e di gruppo. Un manifesto in grado di abbracciare temi fondamentali come l'inclusione, il rispetto per l'ambiente, l'empatia e la risonanza emotiva verso i colleghi, nonché la semplicità nel modo di agire e comunicare.Tutto ciò finalizzato a creare una cultura aziendale ancor più solidale, dove ognuno possa sentirsi valorizzato e parte integrante del cammino verso il successo. 'L'atmosfera di squadra è un altro elemento da sottolineare - continua Rubini -. Promuoviamo una cultura aziendale basata sulla collaborazione, l'innovazione e la condivisione delle idee, creando un ambiente positivo che favorisce la creatività e la produttività. Trovare uno scopo nel proprio lavoro va oltre il mero aspetto finanziario è ciò che spinge i dipendenti ad essere veramente investiti nel loro ruolo, contribuendo così al successo complessivo dell’azienda’. Il pragmatico Cristian Feregotto, della tecnologica friulana Infostar: ‘L’espressione massima dei propri talenti professionali all’interno della azienda penso possa rappresentare un buon baluardo per la felicità. Invero, creare le condizioni perché questo avvengo ritengo sia fondamentale. Siamo impegnati ogni giorno al nostro interno e fuori, per garantire sempre uno stato di benessere a chi lavora ed anche a tutti coloro che si approcciano a noi’.  

Ufficio Stampa 

Francesca Schenetti  

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