L’UE verso il divieto totale di sigarette elettroniche usa e getta?


L’UE verso il divieto totale di sigarette elettroniche usa e getta?

(Adnkronos) - Milano, 15/04/2024 - Tra il mese di febbraio e quello di marzo 2024 sono aumentati i prezzi delle sigarette e del tabacco trinciato. Un incremento di prezzo di circa 10-20 centesimi su tutti i pacchetti da 20 sigarette, che applicato ad un fumatore che consuma un pacchetto al giorno, ammonta ad un costo aggiuntivo di circa 6€ al mese, e cioè di 72€ in un anno. 

Pertanto, il passaggio alle sigarette elettroniche si prospetta anche come un’opportunità di risparmio economico. 

 

Il mercato del vaping ha attratto moltissimi fumatori che avevano intenzione di ridurre il vizio del fumo o di abbandonarlo del tutto. E i dispositivi elettronici hanno ottenuto un incredibile successo, con numeri positivi e ancora in aumento, sia per quanto riguarda la riduzione della dipendenza da nicotina che per la riduzione dei danni alla salute associati al fumo. 

Una recente ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha, però, riscontrato che circa il 20% del mercato dello svapo è occupato dalle sigarette elettroniche usa e getta, un dispositivo monouso divenuto molto popolare soprattutto negli ultimi due anni. 

Nate con lo scopo di dare alle persone interessate un primo approccio economico allo svapo, le sigarette elettroniche usa e getta hanno diviso l’opinione pubblica. Gli ambientalisti guardano a questo dispositivo monouso – ma in generale a tutti gli oggetti prodotti per essere utilizzati una sola volta – come ad una minaccia per l’ambiente, poiché dopo l’uso diventano un rifiuto da smaltire correttamente (e in molti non lo fanno) e che inquina. 

I salutisti, invece, ritengono che le e-cig usa e getta siano un utile strumento per introdurre i fumatori al mondo dello svapo e aiutarli più efficacemente nell’abbandono del vizio del fumo. Prima di acquistare un kit completo di sigarette elettroniche su Svapostore, infatti, i fumatori potrebbero voler provare a svapare, assaggiare più aromi prima di trovare quello preferito, capire se questo tipo di esperienza è utile per loro. Con i dispositivi monouso questa prova è più immediata ed economica. 

 

I paesi dell’UE, dal canto loro, sembrano aver trovato l’unanimità nella decisione di vietare il commercio delle e-cigarette monouso. Un divieto che è già partito con l’abolizione del commercio di tutti i dispositivi elettronici senza batterie sostituibili, fra cui moltissimi smartphone, e che procede con il divieto di vendita delle sigarette elettroniche usa e getta. 

Uno dei primi paesi a colpire il settore del vaping è il Regno Unito, e con grande stupore. Perché negli anni precedenti ha combattuto le politiche antiproibizioniste sostenendo l’efficacia degli strumenti di riduzione del danno da fumo. 

Ad approvare la legge antivaping sui dispositivi monouso sono anche la Scozia e il Galles, che li vieteranno entro il 1° aprile 2025. Questi paesi puntano alla creazione di una “generazione senza fumo”. 

In Polonia è già avvenuto un crollo della vendita delle sigarette elettroniche monouso, e a fine aprile entrerà in vigore il divieto di produzione e vendita sui dispositivi elettronici usa e getta. In Francia entrerà da settembre 2024, mentre in Belgio dal gennaio 2025. 

A chiedere il divieto delle sigarette elettroniche usa e getta nei paesi membri UE entro la fine del 2024 sono anche alcune grandi associazioni mondiali che si occupano del recupero e della gestione dei rifiuti, per tutelare l’ambiente e favorire il risparmio energetico. 

Le e-cig usa e getta, infatti, contengono delle batterie al litio che impattano enormemente sull’ambiente, poiché spesso i consumatori le gettano nei rifiuti indifferenziati senza smaltirle correttamente. 

 

E l’Italia? Qual è la sua posizione in merito ai dispositivi monouso elettronici? Allo stato attuale, il governo italiano non ha ancora preso una posizione proibizionista nei confronti delle sigarette elettroniche monouso. Ha preferito, piuttosto, esprimersi a favore della nuova tassazione sugli aromi e sul divieto di vendita online dei prodotti soggetti a monopolio fiscale. 

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