Israele-Iran, stop di Biden a Netanyahu: "Non sosterremo raid su siti nucleari"


Israele-Iran, stop di Biden a Netanyahu: "Non sosterremo raid su siti nucleari"

(Adnkronos) - Primo discorso in televisione oggi di Benjamin Netanyahu dopo l'attacco dell'Iran contro Israele di ieri sera. ''Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l'Asse del male dell'Iran che cerca di distruggerci'' ha detto. Ma ''questo non accadrà''. ''Vinceremo perché staremo insieme, con l'aiuto di Dio'', ha aggiunto il primo ministro. 

Altri sette soldati israeliani sono morti nel sud del Libano hanno indicato le Idf, portando a otto il bilancio odierno dei militari dello Stato ebraico caduti. Tutte le vittime hanno tra i 21 ed i 23 anni. Netanyahu ha "inviato le più sentite condoglianze alle famiglie dei nostri eroi caduti oggi in Libano'', gli otto militari che hanno perso la vita nell'offensiva contro Hezbollah. ''Che Dio li vendichi e che il loro ricordo sia una benedizione". 

 

''Risponderemo, sappiamo come individuare obiettivi importanti, sappiamo come colpire con precisione e in modo potente'' ha detto il capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano, il generale Herzi Halevi, ha parlato della risposta israeliana all'attacco iraniano affermano che l'Idf è in grado di "raggiungere e colpire qualsiasi punto del Medio Oriente". In una dichiarazione video ha poi aggiunto che ''quei nostri nemici che non lo hanno capito fino ad ora, lo capiranno presto". 

"Ieri l'Iran ha lanciato circa 200 missili contro lo Stato di Israele. L'Iran ha attaccato aree civili e ha messo in pericolo la vita di molti civili. Grazie al comportamento civile appropriato e alla difesa di alta qualità, il danno è relativamente piccolo", ha concluso Halevi. 

 

Joe Biden non è d'accordo con eventuali raid israeliani contro siti nucleari iraniani. A una domanda dei giornalisti che gli chiedevano se li sosterrebbe, il presidente americano ha risposto secco: "No". Poi, prima di imbarcarsi sull'Air force one per la Carolina del Nord travolta dall'uragano Helene, ha affermato che ci sono discussioni in corso con gli israeliani sulla risposta all'attacco iraniano, che "deve essere proporzionata". 

E' stato lo stesso Biden a dire che probabilmente parlerà ''abbastanza presto'' con Netanyahu. L'ultimo colloquio tra i due risale al 21 agosto, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca. Da allora, la situazione nella regione ha registrato una escalation. 

Gli Stati Uniti sono stati ''chiari con Israele'', ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller, rispetto al fatto che ''non vogliamo vedere presi di mira i civili o le infrastrutture civili in Libano''. "Una decisione come questa'', come quella di dichiarare il Segretario generale delle Nazioni Unite persona non grata, ''non migliora l'immagine'' di Israele ''nel mondo''. "L'Onu svolge un lavoro incredibilmente importante a Gaza. Svolge un lavoro incredibilmente importante nella regione. E l'Onu, quando agisce al meglio, può svolgere un ruolo importante per la sicurezza e la stabilità", conclude Miller. 

 

“Se Israele risponde, noi risponderemo più duramente” ribadisce il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in una conferenza stampa congiunta a Doha con l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad bin Khalifa Al Thani, durante la qualche ha anche riaffermato che l'Iran “vuole la pace e la calma e Israele ci costringe a reagire”. "Ci hanno chiesto di aspettare nella risposta all’assassinio del martire Haniyeh (capo di Hamas, ndr.) a Teheran per dare una possibilità ai negoziati”, volti a raggiungere un accordo di cessate il fuoco, ma “Israele ci ha spinto a rispondere dopo aver aggravato la situazione in Libano e con i suoi continui attacchi a Gaza”, ha dichiarato Pezeshkian. 

''Israele sta trascinando la regione in una guerra'', ma ''l'Iran non vuole intensificare ulteriormente il conflitto''. ''La guerra a Gaza deve finire'', ha aggiunto Pezeshkian, sottolineando la volontà di ''riportare la sicurezza nella regione''. 

 

"Il tempo stringe", bisogna interrompere questo "ciclo disgustoso di violenze" ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, nel suo intervento davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. "Le fiamme che divampano in Medio Oriente stanno rapidamente diventando un inferno", ha rilanciato l'allarme Guterres, secondo cui le cose dall'ultima settimana "vanno sempre peggio". 

Il segretario generale dell'Onu - dichiarato persona non grata da Israele - ha condannato "con fermezza" l'attacco iraniano nel suo intervento alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. "Come ho fatto in relazione all'attacco iraniano di aprile – e come avrebbe dovuto essere ovvio ieri nel contesto della condanna che ho espresso – condanno nuovamente con fermezza il massiccio attacco missilistico di ieri dell'Iran contro Israele".