(Adnkronos) - Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha detto di ''volere un accordo sugli ostaggi'' ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. E per questo, nel corso di un'intervista alla Cbs, ha rivolto un appello ad Hamas affinché ''diminuisca le pretese'' e rimuova gli ostacoli esistenti al raggiungimento di un accordo che preveda il cessate il fuoco per la Striscia di Gaza e uno scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi. Insomma, ha affermato Netanyahu, ''se Hamas rinuncia alle sue richieste deliranti e le riporta alla realtà, allora ci sarà un accordo''. Ovvero, ''se Hamas ci presenta delle esigenze ragionevoli, sarà possibile raggiungere un accordo''. ''Apprezzo gli sforzi che stanno compiendo gli Stati Uniti'' per arrivare a un'intesa, ha quindi aggiunto Netanyahu.
Una volta che le forze armate israeliane entreranno a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ''ci vorrà ancora qualche settimana e poi si arriverà alla vittoria totale'' su Hamas, ha detto il primo ministro israeliano. Nelle prossime ore, ha aggiunto, incontrerà il suo ''capo di Stato Maggiore che mi presenterà un aggiornamento sulle fasi di preparazione del duplice piano militare'' che prevede l'evacuazione dei civili palestinesi a Gaza e un'operazione per distruggere i rimanenti battaglioni di Hamas. ''Non siamo in disaccordo, gli Stati Uniti e io, sulla necessità di evacuare la popolazione'' prima di lanciare l'operazione militare di Rafah, ha continuato Netanyahu, spiegando che ''li trasferiremo a nord di Rafah".
Sono ripresi a Doha, in Qatar, i negoziati per cercare di arrivare un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi. Lo riferisce l'emittente televisiva statale egiziana al-Qahira al-Ihbariya citando proprie fonti e spiegando che ai negoziati partecipano ''esperti provenienti da Egitto, Qatar, Stati Uniti e Israele", nonché rappresentanti di Hamas. Una volta completata questa prima fase di negoziati, i delegati si recheranno al Cairo per continuare i colloqui. I negoziati a Doha e al Cairo rientrano nel processo iniziato a Parigi il 23 e 24 febbraio, spiegano le fonti.
Il sergente israeliano Daniel Oz, finora considerato tra i 134 ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, è stato ufficialmente dichiarato morto. Lo hanno annunciato le Forze di difesa israeliana (Idf). Sale così a 33 il numero delle persone decedute dopo essere state prese in ostaggio. Daniel Oz aveva 19 anni ed è stato ucciso e rapito da Hamas il 7 ottobre. Aveva prestato servizio nel 77esimo battaglione della settima brigata corazzata e il suo corpo è stato prelevato dal confine di Gaza, in seguito a una battaglia con i miliziani durante l'assalto di Hamas, spiegano le Idf.