Investire sulle miniere d’oro: non solo appannaggio di multinazionali


Investire sulle miniere d’oro: non solo appannaggio di multinazionali

(Adnkronos) - Aleo Christopher di iSwiss: per la prima volta una cartolarizzazione da due miliardi di euro aperta a chiunque. 

27 gennaio 2023. Passerà dall’Italia e dal Regno Unito la più grande cartolarizzazione aurea. Per la prima volta, infatti, gli investitori potranno investire nei guadagni futuri di quattro miniere asiatiche. E non solo oro dal momento che le miniere producono anche altre materie prime preziose, richieste dall’industria, e i cui prezzi sono in continua crescita. 

L’operazione è gestita da iSwiss Bank, tramite una propria società veicolo italiana, iscritta alla Banca d’Italia. «Si tratta di un’operazione unica al mondo - dichiara Aleo Christopher, Amministratore Delegato del Gruppo elvetico iSwiss - in quanto consentirà ai piccoli investitori di entrare nel ristretto mondo della produzione aurifera mondiale, finora appannaggio di poche multinazionali». 

iSwiss Bank è uno dei maggiori player nel settore delle cartolarizzazioni e ha vinto diversi premi internazionali, tra cui, quest’anno a Montecarlo, iSuccess Forbes 2022 per la società più innovativa nel settore. La proprietà delle miniere è del noto gruppo inglese Goldfields, società leader nel settore delle estrazioni minerarie e i cui fondatore contano un’esperienza trentennale nel settore mentre è italiana la società veicolo scelta, ed iscritta in Banca d'Italia, SPV Super Finance, presieduta dal tycoon Eduard Irimia, già premiato con la medaglia d’onore al merito della Repubblica Italiana. 

L’acquisto dei titoli consente, infatti, all’investitore non di investire sull’oro come materia prima ma di partecipare agli utili futuri delle quattro miniere coinvolte nel progetto di cartolarizzazione. «Noi come iSwiss non solo forniamo il servizio di cassa e di pagamento dei titoli ma metteremo a disposizione anche le nostre casseforti in Svizzera per la custodia dell’oro fisico che sarà fuso nei lingotti» 

Per la prima volta, dunque, agli investitori europei viene data la possibilità di investire direttamente in produzione mineraria aurea dei paesi asiatici. Nessuna intermediazione o speculazione, i proventi derivanti dalla vendita dei titoli saranno investiti direttamente nella produzione aurifera. Tra gli originators dell’operazione anche il Governo del Kirghizistan, il piccolo stato asiatico, che custodisce i principali giacimenti auriferi al mondo. 

«Il giacimento di Makmal - spiega Aleo Christopher -, attivato ai tempi dell’Unione Sovietica, nel 1986, produce il 95% del fatturato dell’intera regione. Nel 2018, il governo locale - non in grado di garantire gli investimenti per la modernizzazione del processo estrattivo - ha messo al bando i diritti di sfruttamento del giacimento, gara vinta da una partnership tra Manson Group e il Governo del Kirghizistan, con un progetto di investimento di 75 milioni di dollari e l’assunzione di 1800 dipendenti, oltre ai progetti di natura sociale ed ambientali». Il valore dell’intera operazione è stimato in due miliardi di euro, importo che la rende tra le più grandi operazioni di cartolarizzazioni al mondo. «Si tratta- spiega Aleo - di quattro miniere di oro, che, a seguito degli investimenti, produrranno una parte importante di tutto l’oro mondiale».  

L’operazione è di sicuro interesse anche per chi investe sull’oro: riducendo, infatti, la filiera degli intermediari, si consentirà agli investitori di poter acquistare oro a commissioni inferiori rispetto al mercato, direttamente dal produttore all’acquirente. 

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