(Adnkronos) - Roma, 13 marzo 2024 «Dopo lo storico stop del Servizio Sanitario Inglese alla somministrazione di ormoni per bloccare lo sviluppo puberale di minori confusi sulla loro identità sessuale, a causa degli effetti potenzialmente avversi per la salute, ci attendiamo che anche il Governo Italiano agisca urgentemente tamponando le due principali fonti di pericolo per bambini e adolescenti italiani: il far west nei centri per il trattamento della disforia di genere negli ospedali italiani, evidenziato dal caso Careggi, i quali non seguono sempre protocolli scientifici, e la diffusione illegale della “Carriera Alias” nelle scuole, che rafforza negli adolescenti la pericolosa idea di essere “nati nel corpo sbagliato”, spingendoli a desiderare un fantomatico e impossibile “cambio di sesso” tramite una sostanziale castrazione chimica». Lo afferma Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, commentando la decisione con cui il Servizio Sanitario Inglese, dopo un rapporto medico indipendente, ha sospeso la somministrazione di bloccanti della pubertà ai minori confusi sulla loro identità sessuale, sulla scia di una simile iniziativa assunta anche dalla Svezia e da altri Paesi considerati “pionieri” sulle politiche di genere.
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