G20 e dichiarazione sull'Ucraina, escamotage 'salva' il vertice. Ma Kiev attacca


G20 e dichiarazione sull'Ucraina, escamotage 'salva' il vertice. Ma Kiev attacca

(Adnkronos) - Il G20 di Nuova Delhi 'salvo' grazie ad un escamotage sulla formulazione del paragrafo relativo all'Ucraina, che riprende il linguaggio del comunicato di Bali dello scorso anno, anche se "lo annacqua un po'". Nell'edizione del vertice 2023 in India, secondo quanto spiegano all'Adnkronos fonti vicine ai negoziati della dichiarazione, gli sherpa hanno lavorato "faticosamente" tutta la notte su un compromesso redatto e proposto da Indonesia, India, Brasile e Sud Africa, che è stato poi accettato da tutti, Russia compresa. 

I leader, "richiamandosi alla discussione di Bali, hanno ribadito le posizioni nazionali e le risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza e dall'Assemblea generale dell'Onu", ma senza citare, come avvenuto lo scorso anno, i voti con cui i testi di condanna della Russia sono stati approvati. Un compromesso che anche lo sherpa di Mosca è stato costretto ad accettare, per evitare di restare da solo, dopo che anche i cinesi avevano dato il loro via libera, fanno sapere le fonti.  

"Bisognava salvare il vertice", dicono, sottolineando tra l'altro che nella dichiarazione di Bali c'erano solo due paragrafi relativi all'Ucraina, mentre in quella di Nuova Delhi ce ne sono 7, tra cui quello "politicamente molto importante", nel quale si afferma, in un riferimento alla formula di pace del presidente Volodymyr Zelensky, che "si accolgono con favore tutte le iniziative costruttive che sostengono una pace duratura, giusta e complessiva in Ucraina". "E' la prima volta che in un testo del G20 c'è un riferimento alla pace", concludono le fonti. 

Intanto, però, proprio sulla dichiarazione arriva l'attacco di Kiev: "Il G20 ha adottato una dichiarazione finale. Siamo grati ai partner che hanno cercato di includere una formulazione forte nel testo. Tuttavia, per quanto riguarda l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, il G20 non ha nulla di cui essere orgoglioso". Questa infatti l'accusa contenuta in un post su X del portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko, che poi scrive: "Ecco come potrebbero apparire gli elementi principali del testo per essere più vicini alla realtà". E allega le correzioni che Kiev avrebbe apportato al testo, nel quale la Russia avrebbe dovuto essere indicata come responsabile dell'aggressione e condannata "in modo inequivocabile" dal G20. 

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha intanto affermato di non aver stretto la mano al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, né di aver scambiato qualche parola con lui a margine del G20. Interrogato in proposito dai giornalisti, Scholz ha risposto con un secco "no". 

Il cancelliere tedesco ha detto che l'intervento di Lavrov alla prima sessione di lavoro del summit del G20 erano le "solite parole". "Non penso che nessuno nella stanza gli creda", ha aggiunto.  

Come già al summit del G20 di Bali l'anno scorso, avvenuto dopo l'invasione russa dell'Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin si è fatto rappresentare da Lavrov. L'anno scorso il capo della diplomazia russa aveva lasciato il vertice in anticipo.