"La destra italiana sta equivocando, ci sta marciando, sta inventando tutto. Per fortuna c'è un testo pubblicato. Nessuno nega le foibe, ma è l'uso strumentale, politico che la destra neofascista fa delle foibe che contesto". Lo storico dell'arte, accademico e rettore dell'Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, interpellato dall'Adnkronos risponde così alle critiche di molti rappresentanti della destra, dopo la pubblicazione su un quotidiano nazionale di un suo articolo sulle foibe.
E aggiunge: "La destra sta ingigantendo le foibe da un punto di vista storico, numerico e soprattutto cerca di equipararle alla Shoah, dopo aver ottenuto una Giornata del Ricordo messa in calendario. La falsificazione storica è aver creato quella giornata in contrapposizione alla Giornata della Shoah. Questa è la falsificazione, l'equiparazione dei due tragici eventi".
"Pagina tragica le foibe, purtroppo come tante altre - continua lo storico e rettore dell'Università per Stranieri di Siena - Come i bombardamenti americani o quelli degli alleati sulle città italiane, come le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki". Tomaso Montanari cita lo storico Eric Gobetti. "La Giornata del Ricordo, come è stata concepita è il momento in cui la versione del neo fascismo italiano diventa la versione ufficiale dello Stato', parole sue che condivido".
Tomaso Montanari ribadisce ancora la sua linea difensiva. "Non nego le foibe - spiega ancora - Ma contesto l'uso che se ne è fatto e l'uso della Giornata del Ricordo, primo firmatario Ignazio La Russa. E' una legge dei neofascisti. Secondo me andrebbe cancellata".
E sulla richiesta di revoca dell'incarico di rettore al premier Draghi e al ministro dell'Università Messa, Montanari replica sempre con l'Adnkronos: "quello che mi sconcerta è che alcuni deputati della Repubblica siano così ignoranti da non sapere che i rettori non li rimuove il ministro, non li rimuove il parlamento, sono cariche elettive. Esiste l'articolo 33 della Costituzione che protegge l'autonomia delle Università, una volta che un rettore è eletto - ricorda Montanari - solo la magistratura lo può rimuovere e solo per reati gravi. Ci vuole l'interdizione".
"Purtroppo tutto ciò dimostra un grave analfebetismo istituzionale e il sommo disprezzo per la libertà di pensiero, per la libertà della ricerca e l'autonomia dell'università - conclude Montanari - Non mi permetto di chiedere le dimissioni di questi parlamentari. Ci dovrebbero però essere parlamentari degni, capaci almeno di conoscere l'ordinamento dello Stato".