(Adnkronos) - Con la pubblicazione in G.U. del decreto legislativo numero 108, contenente modifiche al concordato preventivo biennale e altri interventi in ambito fiscale, si definiscono le peculiarità dell’adesione al nuovo istituto concordatario. I vertici dell’Istituto nazionale tributaristi (Int), preso atto dell’applicazione di una tassa piatta sulle eccedenze di utili derivanti dal concordato, proposta dai rappresentanti dell’Int già dal marzo scorso in Commissione Isa e poi ribadita alle Commissioni finanze di Camera e Senato, e del rinvio al 31 ottobre per l’adesione, spostamento necessario visto il dilatarsi dei tempi di approvazione delle modifiche, hanno predisposto per gli iscritti Int un facsimile di lettera da inviare ai clienti per definire tempi e modalità delle valutazioni circa l’adesione o meno al concordato preventivo.
Il consigliere nazionale Salvatore Cuomo, tra i redattori dei vari documenti di supporto ai tributaristi per la gestione del concordato, ha sottolineato: “Dopo avere predisposto l‘appendice al tariffario con tariffe indicative, ovviamente non obbligatorie, e le bozze di lettere per definire con precisione la volontà dei propri assistiti, abbiamo pensato ad un facsimile di lettera da inviare ai clienti, per stabilire le tempistiche e le modalità di gestione della stagione di valutazione del concordato preventivo biennale che inizierà a questo punto dopo la pausa estiva”.
Il presidente dell’Int Riccardo Alemanno, soddisfatto della documentazione predisposta a supporto del lavoro degli iscritti, ha precisato: "Ciò che abbiamo messo a disposizione dei tributaristi dell’Int è una base per il lavoro che i nostri iscritti dovranno svolgere, un’indicazione che evidentemente, data la soggettività dei rapporti tra professionista e assistito, potrà essere modificata e implementata a seconda delle singole esigenze. Dopo la pausa estiva inizieranno gli incontri con i clienti per i calcoli e la valutazione della proposta concordataria, sarà un periodo intenso, intensità dei carichi di lavoro che purtroppo ormai è la normalità per i professionisti intermediari fiscali. Abbiamo cercato di fornire il massimo supporto ai nostri iscritti, al di là dell’impegno nel corso del confronto istituzionale per chiarire e migliorare per quanto possibile la norma, perché questo è tra i compiti di un’associazione di rappresentanza professionale ai sensi della Legge 4/2013".