Elezioni Romania, Corte Costituzionale annulla primo turno delle presidenziali


Elezioni Romania, Corte Costituzionale annulla primo turno delle presidenziali

(Adnkronos) - Elezioni da rifare in Romania. La Corte Costituzionale ha infatti annullato oggi, 6 dicembre, il risultato del primo turno delle presidenziali a causa del sospetto di ingerenza russa.  

L'organo posto al vertice del potere giudiziario del Paese ha quindi cancellato il ballottaggio in programma domenica tra l'esponente dell'estrema destra e filo-russo, Calin Georgescu, che a sorpresa ha vinto il primo turno delle elezioni il 24 novembre, ed Elena Lasconi, sindaca del piccolo centro abitato di Campulung, allineata su posizioni pro Nato e pro Ue.  

La Corte costituzionale ha annullato l'"intero processo delle elezioni presidenziali" per "garantire la correttezza e la legalità del processo elettorale" dopo aver ricevuto, hanno spiegato i giudici, molteplici richieste in questo senso motivate dai documenti dell'intelligence declassificati da cui emergono interferenze della Russia sul voto. Solo ieri sera, i giudici della Corte avevano detto che non avrebbero discusso le nuove e allarmanti informazioni. Ma questa mattina si sono riuniti a sorpresa.  

Lunedì scorso la Corte aveva espresso all'unanimità parere negativo sulla richiesta di annullamento del voto, dopo che aveva chiesto all'Ufficio elettorale il riconteggio dei voti del primo turno delle elezioni, in seguito al ricorso del candidato alla presidenza Cristian Terhes, che aveva preso l'1% dei voti e denunciato una frode, sostenendo che i voti per un candidato che aveva gettato la spugna, ma il cui nome compariva sulla scheda, erano stati riassegnati a Lasconi.  

La legge prevede che, in caso di annullamento delle elezioni, devono essere riconvocate la seconda domenica dopo la data della decisione, in questo caso il 22 dicembre. Dal momento che la Corte ha chiesto la ripetizione dell'intero processo elettorale dovrebbe essere ripetuta anche la campagna elettorale.  

"Resterò in carica fino a quando non sarà eletto un nuovo presidente" ha annunciato Klaus Iohannis, capo dello Stato uscente rumeno. In una dichiarazione alla nazione, Iohannis ha assicurato "gli investitori, l'Ue e la Nato" che la Romania resta "un Paese solido e stabile". 

Plauso per la decisione della Corte dal premier romeno Marcel Ciolanu, leader del partito socialdemocratico e grande sconfitto al primo turno delle elezioni presidenziali lo scorso 24 novembre, in cui è arrivato solo terzo dopo Calin Georgescu ed Elena Lasconi. Annullare l'intero processo elettorale, afferma, è l'"unica soluzione positiva dopo la declassificazione" dei documenti di intelligence su interferenze straniere nel voto, documenti che indicano, ha precisato, un risultato "falsificato dall'intervento della Russia".  

Il candidato Calin Georgescu, che si è imposto al primo turno delle elezioni presidenziali rumene di novembre, ha denunciato una forma di "colpo di Stato", dopo che la Corte Costituzionale rumena ha annunciato l'annullamento del voto. "Questo è semplicemente un colpo di Stato organizzato... La nostra democrazia è in pericolo", ha dichiarato in un videomessaggio il 62enne ex alto funzionario, invitando a rimanere "fiduciosi nel nostro ideale comune" nonostante l'annullamento delle elezioni basato sul sospetto di interferenze russe attraverso la rete TikTok. 

Grida al golpe il leader del principale partito di estrema destra George Simion che definisce un "colpo di stato in piena regola" l'annullamento dell'intero processo elettorale per le elezioni presidenziali. "Ma non scenderemo in piazza. Il sistema deva cadere in modo democratico", afferma. Simion è il presidente del partito dell'Alleanza per l'unione dei romeni, che ha vinto il 18% dei voti alle elezioni legislative di domenica scorsa, secondo partito dopo i socialdemocratici. Il candidato indipendente ma con posizioni di estrema destra Calin Georgescu che ha vinto a sorpresa il primo turno delle elezioni presidenziali faceva parte dell'Alleanza. Simion, che era il candidato favorito dell'estrema destra, era invece arrivato solo quarto al primo turno delle presidenziali, dopo l'ex compagno di partito Georgescu, Elena Lasconi e il Premier uscente Marcel Ciolacu.  

"E' questo il momento in cui lo stato ha calpestato la democrazia. Dio, i romeni, la verità e lo stato di diritto prevarranno e puniranno i responsabili della distruzione della nostra democrazia", il commento di Elena Lasconi dopo il pronunciamento della Corte costituzionale.