E-commerce, Zoppas (Ice): "Accorcia catena distributiva e aiuta Pmi a raggiungere estero"


E-commerce, Zoppas (Ice): "Accorcia catena distributiva e aiuta Pmi a raggiungere estero"

(Adnkronos) - “L’e-commerce è uno strumento che accorcia la catena distributiva consentendo anche alle Pmi di raggiungere paesi stranieri senza la necessità di investimenti in strutture commerciali complesse, iniziando il processo di internazionalizzazione digitale e aiutando al contempo quello di internazionalizzazione tradizionale. La diffusione globale dell’e-commerce, accelerata indubbiamente dalla pandemia, sta creando per il made in Italy nuove opportunità di sviluppo, abbattendo barriere logistiche, distributive e burocratiche". Lo ha detto Matteo Zoppas, presidente dell'Ice, durante la presentazione, oggi al Forum di Cernobbio, del nuovo studio realizzato da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Amazon. 

"Il moltiplicatore economico medio sugli investimenti pari a 2,48 (fonte Ambrosetti) sulla filiera, e la crescita media dell’8% sulle esportazioni di una azienda su cinque", evidenzia Zoppas, "dimostra la strategicità degli investimenti a supporto di questo canale distributivo. Così come lo studio certifica, vi è quindi un indubbio vantaggio per le imprese a puntare all’estero attraverso il commercio digitale. Amazon rappresenta un autorevole e serio esempio delle potenzialità dell’e-commerce per le aziende italiane ed è per questo che Ice punta sempre di più su partnership consolidate con attori di primo piano, visti anche i risultati molto positivi dei progetti realizzati in questi anni”. 

Rispondendo a una domanda sugli ultimi dati Istat sul Pil Zoppas ha evidenziato che "per quanto riguarda l'estero vediamo un rallentamento della Germania che è importante per noi e anche di alcuni Paesi asiatici, che pure sono importanti. Le nostre imprese hanno dimostrato resilienza, ma le variabili le potremo capire meglio quando avremo i numeri dell'export, tra un paio di mesi. I 620 miliardi del 2022 dovrebbero essere 670 miliardi nel 2023, siamo a 4 punti percentuali sopra l'anno precedente, quindi leggermente al di sotto delle stime, ma teniamo conto che veniamo da un momento difficile. Vedremo tra poco se la valutazione della relazione tra volumi e valori può essere più ottimistica".