Il Tar Lazio, con decreto cautelare, ha bocciato la richiesta di sospensiva presentata dal Comune di Albano contro la riapertura della discarica nel proprio territorio. A quanto si apprende i giudici amministrativi hanno ritenuto, in prima istanza, che l'interesse pubblico prevalente sia quello che ha portato all'emanazione dell'ordinanza della Città Metropolitana di Roma, dando di fatto ragione alla sindaca Virginia Raggi che ha firmato il provvedimento.
"Le strade pulite di Roma hanno prevalso rispetto alla tutela e alla salvaguardia della salute delle nostre comunità". Così il sindaco di Albano Massimiliano Borelli commenta all’Adnkronos la notizia. Il Comune di Albano però non si rassegna: "certamente andremo avanti nelle sedi opportune". Intanto oggi è in corso ad Albano una protesta dei cittadini e un’altra manifestazione è già prevista per domani contro la riapertura dell’impianto.
"Sapevamo che la sospensiva sarebbe stata difficile da ottenere. Ha prevalso la pulizia di Roma sulla salute dei nostri concittadini. Speravamo che il principio costituzionale della salvaguardia della salute prevalesse su tutto ma così non è stato. Noi restiamo convinti delle nostre ragioni: abbiamo fiducia nella giustizia amministrativa e ci auguriamo che in Camera di Consiglio, quando si entrerà nel merito del nostro ricorso, non si decida di classificare i cittadini in serie A e in serie B", continua il sindaco.
"Lo stesso decreto, nel respingere la richiesta di sospensiva, pone alla Città Metropolitana una serie di quesiti che sono poi gli stessi sui quali abbiamo basato il nostro ricorso e che persistono - osserva - Il sito non è a posto con gli atti amministrativi, perché mancano le garanzie finanziarie, e continuano anche a mancare le necessarie relazioni aggiornate dell'Arpa e della nostra Asl".
"Vedremo nelle prossime ore come evolve la situazione, di certo non ci diamo per vinti, abbiamo solo perso il primo set", dice Borelli.
"Abbiamo al nostro fianco le comunità che in questi giorni si sono fatte sentire, attraverso i Sindaci, i rappresentanti istituzionali, le associazioni, e oggi è ancora più importante scendere in piazza a protestare in maniera democratica e civile, oltre le appartenenze e gli schieramenti politici", conclude.