(Adnkronos) - “Le mafie e le organizzazioni criminali sono prevalentemente nel Mezzogiorno, anche se operano†grazie alla tecnologia a livello mondiale. Dopo “aver fatto lo scorso anno un rapporto sull'influenza dei social - TikTok, Instagram, Facebook - sulla criminalità organizzata†è stato attivato “un centro di ricerca†seguito da “un secondo studio sul cybercrime†realizzato con esperti che “si occupano di cybersecurity†i quali sanno che “il sistema produttivo italiano è composto per il 94,5% di piccole-micro imprese che non sono nelle condizione di dotarsi di strumenti sulla cybersecurityâ€. Lo ha detto Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, intervenendo questa mattina, a Montecitorio, alla presentazione del rapporto ‘Cyber organized crime – Le mafie nel cyberspace’, realizzato dalla stessa Fondazione che “normalmente - continua Foti - si occupa di sviluppo economico, culturale, sociale, di sviluppo dei territori, dà una mano, per quanto può, in un divario, in una situazione sempre più difficoltosa del nostro Mezzogiorno e che non poteva non occuparsi anche di questi aspettiâ€.Â
Come ha spiegato il presidente della Fondazione, “le organizzazioni criminali†operano “in un mondo che è parallelo, il famoso dark web, quindi in una situazione in cui l'evoluzione ha portato gli hacker a essere molto più avanzati delle stesse istituzioniâ€. Queste “non riescono a essere allo stesso loro livello - come esperti e ingegneri informatici - per motivi ovvi, anche solo per i costi che la pubblica amministrazione non può comportare, ma soprattutto nell'evoluzione di quello che accade nel webâ€.Â
Lo studio presentato questa mattina, alla presenza di Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli; Antonio Nicaso, esperto dei fenomeni criminali di tipo mafioso e docente alla Queen’s University Canada e Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare antimafia, “ha formulato degli indici innovativi - chiarisce Foti - per valutare la vulnerabilità , sia delle imprese che delle istituzioni, agli attacchi degli hacker†per questo è “uno strumento prezioso per attuare†il fenomeno “individuandoâ€, nei vari ambiti “come questo possa avvenire" per poter intervenire. Stati Uniti e Canada sono leggermente più avanti di noi†in questo. “È necessario un intervento legislativo importante affinché si possa essere al fianco degli operatori e nello stesso tempo - conclude - dare una mano affinché†il cybercrime “possa essere, se non fermato, rallentatoâ€.Â