Cross Contamination: cos’è e come prevenire un fenomeno svantaggioso per le aziende e il benessere dei dipendenti


Cross Contamination: cos’è e come prevenire un fenomeno svantaggioso per le aziende e il benessere dei dipendenti

(Adnkronos) - Milano, 5 Aprile 2023. Uffici, cliniche mediche, mezzi di trasporto. Tutti luoghi in cui sussiste l’eventualità di venire contagiati da altre persone tramite contatto diretto o indiretto con superfici infettate in precedenza. Il problema della Cross-Contamination, affiorato sulle pagine di cronaca a causa del Covid-19, è in realtà un problema di lunga data, soprattutto nelle strutture sanitarie, ma non solo. Vediamo perché è importante e come prevenire questo fenomeno, che può causare danni seri alle organizzazioni e al benessere psicofisico dei dipendenti. 

C ross contamination: perchè è importante combatterla  

La cross contamination è un processo che si verifica quando i batteri, i virus o altri microrganismi si spostano da un'area contaminata a una zona pulita, o da una persona malata ad una sana, causando la diffusione di malattie e infezioni. Questo fenomeno può verificarsi in qualsiasi ambiente. Tipicamente, da sempre, si verifica nelle strutture sanitarie, dagli ospedali ai piccoli studi. Ma riguarda anche gli uffici e i luoghi di lavoro, e può avere conseguenze negative, oltre che sulla salute dei dipendenti, sulla produttività dell'azienda. 

La cross contamination è importante da evitare perché può portare alla diffusione di malattie e infezioni tra i membri dello staff, ridurre la produttività e aumentare le spese sanitarie delle aziende. Ad esempio, se un dipendente malato tocca le superfici comuni come la maniglia della porta o la tastiera del computer, i batteri o i virus possono rimanere sulla superficie e trasferirsi su altre persone che toccano la stessa area. Questo può portare alla diffusione di malattie come ad esempio il raffreddore, l'influenza e la gastroenterite. 

Inoltre, la cross contamination può anche portare alla contaminazione di alimenti e bevande, soprattutto se questi vengono conservati in frigoriferi o armadietti comuni. Questo può causare avvelenamento alimentare o altre malattie gastrointestinali. 

Come prevenire la cross contamination nei luoghi di lavoro 

Come combattere, dunque, la cross contamination? Come spesso accade, anche in queto caso è la Prevenzione, con la P maiuscola, che deve guidare le nostre abitudini e le nostre scelte. 

In particolare, alcuni suggerimenti utili per contrastare la cross contamination, soprattutto nei luoghi di lavoro (ma non solo) sono: 

- progettare adeguatamente i luoghi di lavoro, che devono essere, se possibile, spaziosi e nei quali grande attenzione deve essere dedicata alla pulizia dei macchinari e in generale agli strumenti utilizzati dal personale 

- investire in qualità dell’aria; oggi sono tante le tecnologie che permettono la sanificazione dell’aria e quindi evitano la cosiddetta people-to-people contamination, il contagio tra persone per via aerea 

- mantenere un ambiente di lavoro sicuro e sterilizzato pulendo regolarmente le superfici soggette frequentemente a contatto, ad esempio le maniglie delle porte, i tasti della tastiera del computer e gli schermi degli smartphone, adoperando disinfettanti a base di alcool; 

- In alcuni contesti, la cross contamination si previene utilizzando prodotti monouso come tovagliette di carta e posate riciclabili può aiutare a prevenire la contaminazione di alimenti e bevande. 

- quando necessario, utilizzare guanti monouso può aiutare a prevenire la diffusione di batteri e virus quando si lavora con alimenti o prodotti chimici. 

- Separare gli alimenti: separare gli alimenti crudi da quelli cotti e utilizzare taglieri diversi per gli alimenti crudi e quelli cotti può aiutare a prevenire la contaminazione incrociata. 

- Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, invece, la contaminazione può essere ridotta tramite la decontaminazione regolare di sedili, maniglie e schienali delle sedute, e attraverso l'uso di mascherine, preferibilmente FFP2, per prevenire la diffusione dei germi proveniente dalle goccioline di saliva. 

Benessere dei dipendenti e produttività aziendale: come migliorarli combattendo la cross contamination 

Combattere la cross contamination negli uffici e nei luoghi di lavoro è fondamentale per aumentare il benessere dei dipendenti e la produttività aziendale. Ecco perché: 

1. Riduzione delle malattie e delle assenze : la cross contamination può portare alla diffusione di malattie e infezioni tra i dipendenti, aumentando le assenze e riducendo la produttività dell'azienda. Prevenendo la diffusione di batteri e virus attraverso l'igiene personale e la pulizia delle superfici comuni, è possibile ridurre il rischio di malattie e di conseguenza le assenze sul lavoro. 

2. Aumento dell'efficienza: un ambiente di lavoro pulito e igienizzato può aiutare a migliorare l'efficienza dei dipendenti. Le superfici pulite e disinfettate, i prodotti monouso e l'uso dei guanti possono ridurre il tempo necessario per la pulizia e aumentare il tempo dedicato alle attività produttive. 

3. Migliore clima aziendale: la prevenzione della cross contamination può anche migliorare il clima aziendale. I dipendenti si sentiranno più sicuri e protetti in un ambiente di lavoro pulito e igienizzato, aumentando la motivazione e la soddisfazione sul lavoro. 

5. Migliore reputazione aziendale: un'azienda che promuove l'igiene e la prevenzione della cross contamination può migliorare la propria reputazione sia internamente che esternamente. I dipendenti si sentiranno più valorizzati e i clienti percepiranno l'azienda come più attenta alla salute e al benessere dei propri dipendenti e clienti. 

4. Ridurre i contagi presso le strutture sanitarie: gestire adeguatamente la Cross Contamination significa letteralmente salvare delle vite: basti pensare che in Europa, ogni anno, circa 3,2 milioni di pazienti contraggono un'infezione associata all'assistenza sanitaria (IAAS), delle quali il 20-30% potrebbero essere prevenute attraverso misure di controllo delle infezioni (fonte: European Centre for Disease Prevention and 

Control, 2018). Inoltre, le sale d’attesa, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresentano esse stesse un terreno fertile per la Cross Contamination e una delle aree di maggior rischio per la trasmissione di infezioni nelle strutture sanitarie. 

Prevenire la Cross Contamination grazie a U-Lamp, prodotto innovativo di U-Earth 

Affrontando il fenomeno della cross - contamination nella prospettiva di business, quindi dal punto di vista di un imprenditore che deve salvaguardare la propria operatività, U-Earth si posiziona come promotrice e precursore della sanificazione degli ambienti. Essendo una società biotech che crede fortemente nell’aria pulita come diritto umano garantito, motivo per cui fornisce a tutti i cittadini e alle aziende gli strumenti per incrementare la qualità della vita delle persone e del pianeta, ha deciso di lanciare U-Lamp: si tratta di una lampada germicida, sicura, di ultima generazione, che sfrutta i raggi UVC per sanitizzare spazi e superfici di una specifica area. 

U-Lamp è l’ultima integrazione della suite Pure Air Zone e si differenzia dagli altri strumenti grazie all’utilizzo di uno schermo che favorisce un’azione diretta sull’atmosfera del campo in questione senza danneggiare la pelle e la salute delle persone. In più, nessuna sostanza pericolosa, come l’ozono, viene rilasciata durante il funzionamento del dispositivo. 

U-Lamp porta vantaggi di tre tipologie: sanitari, climatici ed energetici. Questa speciale lampada previene, infatti, la contaminazione da Covid-19 ed altre infezioni di tipo polmonare, favorendo inoltre una respirazione di qualità. Essendo inoltre una lampada germicida eco-friendly, rappresenta un prodotto di punta in termini di impatto ambientale, potendo risparmiare energia grazie ad un sensore automatico che ne controlla l’attivazione solo quando opportuno. U-Lamp agisce con capillarità, ma solo quando serve: grazie al PIR (Passive Infrared Sensor), si attiva solo in presenza delle persone, ottimizzando dunque i consumi energetici. 

Le performance di una lampada germicida U-Earth si attestano su migliori risultati in una stanza di 7.5 m2 e ad un’altezza di 2 m, così da poter neutralizzare più del 97% dei microbi presenti nell’aria senza emettere alcuna traccia di ozono o mercurio. È presente, inoltre, una lampada di ricambio dalla durata di 11.000 ore. 

U-Lamp è a tutti gli effetti uno strumento volto alla costruzione di ambienti condivisi sempre più salubri e in cui il benessere psicofisico dei dipendenti possa essere il vero protagonista. Un dispositivo che, con il suo utilizzo costante, può restituire un’aria nuova a spazi occupati da tante persone, far sì che si sentano al sicuro e consentire il pieno utilizzo degli spazi di lavoro, in controtendenza rispetto allo spopolamento dei grandi uffici. 

Responsabilità editoriale: TiLinko – Img Solutions srl