"Io non entro nel merito delle decisioni per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Ma parlo degli effetti economici di queste decisioni. Abbiamo un intero mondo economico, quello del turismo, che è completamente paralizzato da decisioni che cambiano di continuo. Registriamo un calo delle attività dell'80% nel 2020 e nel 2021, e per alcune imprese anche qualcosa di più". E' l'allarme che, intervistato da Adnkronos/Labitalia, lancia Domenico Pellegrino, presidente di Aidit (Associazione italiana distribuzione turistica), l’associazione delle imprese che operano nel settore delle agenzie di viaggi, aderente a Federturismo Confindustria, commentando le ultime misure del governo con l'allargamento del super green pass rafforzato a diverse attività.
Secondo Pellegrino "il turismo organizzato, il nostro settore, conta 13mila imprese e 86mila lavoratori. Ma da un nostro sondaggio è emerso che il 50% di queste imprese e di questi lavoratori ha manifestato l'impossibilità di proseguire la propria attività nel 2022, come conseguenza delle misure che hanno paralizzato il settore", sottolinea allarmato.
Per il presidente di Aidit "se un'attività viene fermata per un intervento legislativo legato alla salute pubblica, allora quell'attività va indennizzata. Ne va dello stato di diritto. E invece noi gli ultimi ristori li abbiamo ottenuti col governo precedente, peraltro in alcuni casi erogati con grande ritardo ancora in questi giorni, e da allora più nulla, il buio totale. E' inaccettabile", attacca.
E l'allarme lavoro sarà sempre più crescente nelle prossime settimane se non ci saranno interventi. "La cassa covid non è stata rinnovata nella manovra e così, dal 1° gennaio, decine e decine di migliaia di lavoratori nel turismo saranno a rischio licenziamento perché le imprese non sapranno come fare a mantenerli in organico vista la crisi che stanno affrontando", sottolinea.
Quindi, per Pellegrino, "è necessario intervenire subito a sostegno di questi lavoratori che altrimenti si troverebbero in mezzo a una strada e anche a sostegno delle aziende che perderebbero queste professionalità sviluppate negli anni". "Bisogna passare dalle parole ai fatti", conclude.