(Adnkronos) - Roma, 18 marzo 2024. «Su Fine Vita e “diritti LGBT” la Corte Costituzionale ha emesso sentenze politiche esautorando il Parlamento e violando la separazione tra poteri dello Stato. Non è affatto vero che su temi come il suicidio assistito o lo status dei bambini nati da utero in affitto la nostra Costituzione imponesse norme diverse da quelle esistenti prima delle forzature ideologiche operate dalla Consulta, né che tali forzature impongano oggi ulteriori interventi legislativi in senso progressista. Il divieto di suicidio assistito o di iscrizione e trascrizione anagrafica di figli con “due padri” o “due madri” sono infatti precise scelte legislative del tutto coerenti col dettato costituzionale, a presidio di beni giuridici fondamentali come la tutela della vita e della dignità personale. Specialmente quando si tratta di temi etici sensibili, la Corte Costituzionale dovrebbe smettere di seguire un’agenda ideologica progressista e relativista per ottenere i risultati politici che la Sinistra parlamentare non riesce a raggiungere. In tal senso, chiediamo al Parlamento di eleggere come nuovi Giudici della Corte Costituzionale figure realmente al di sopra delle parti politiche che rispettino la Costituzione e l’autonomia del Parlamento». Lo dichiara in una nota Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, in merito alle dichiarazioni fatte oggi dal Presidente della Corte Costituzionale Augusto Antonio Barbera nel corso della Relazione annuale sui lavori della Consulta.
-Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia Onlus
t.: 0694325503
m.: 3929042395