(Adnkronos) - Il cinema continuerà ad avere un futuro, per il fascino del grande schermo e il bisogno di vivere assieme agli altri lo spettacolo. Ma per dare maggiori certezze alle sale, è necessario un intervallo di sei mesi prima di poter proporre lo stesso film in televisione. Una finestra, come si dice in gergo. La richiesta, rivolta alle autorità politiche, giunge dal pubblico del cinema Palma di Trevignano Romano, il cui gestore ha conquistato a Venezia lo scorso anno il premio Lizzani dedicato ai migliori esercenti del nostro paese.
Nel corso dell’ultima edizione della rassegna a tema Trevignano FilmFest, dedicata alle fragilità maschili, gli organizzatori hanno proposto agli spettatori un questionario, che gli studenti del liceo Vian di Bracciano, coinvolti nel progetto, hanno distribuito in sala.
L’87% dei rispondenti, dunque nove su dieci, ha giudicato come quella finestra, da aprire prima di dar via libera al film sulle diverse piattaforme, sia assolutamente indispensabile. Che quello di Trevignano sia un pubblico di qualità, si comprende bene da un’altra risposta al questionario: se il 49,2% degli spettatori ha sostenuto di preferire i film doppiati, una quota di pochissimo inferiore, il 47,1%, li chiede invece in lingua originale, sottotitolati in italiano. Al Palma, del resto, almeno una volta a settimana vengono proposti al pubblico degli spettacoli in lingua, mentre tutti i film stranieri della rassegna a tema sono rigorosamente sottotitolati.
Il 59,2% degli spettatori è convinto che il cinema in sala non scomparirà, perché grande schermo e condivisione sono e restano irrinunciabili. Quattro su dieci si dicono però convinti che vi sarà comunque un ridimensionamento della fruizione collettiva. In ogni caso, per dare nuova linfa al cinema, dovranno essere sempre più frequenti le presentazioni con degli ospiti in sala, favorendo il dialogo tra questi e il pubblico (39,2% delle risposte).
La maggioranza degli spettatori del Palma va al cinema da una a tre volte al mese (56%), la quota restante vi si reca più di quattro volte e persino più di sei. Questo per sottolineare quanto il cinema sia importante per la comunità che vive attorno al lago di Bracciano, con molte persone di provenienza straniera che vi si sono stabilite (ma con spettatori anche dalla capitale, specialmente nei weekend).
Sono tuttora le recensioni ad orientare la maggioranza del pubblico verso la visione di un film (65% delle risposte), mentre il 46% lo sceglie per il nome dei registi e degli attori, e una quota di poco inferiore fa conto sui giudizi degli amici e sui trailer. La commedia è il genere che attira di più (56% circa delle risposte) seguita dai film a sfondo sociale (50,7) e da quelli drammatici (45,7).
E in televisione, cosa guarda questo pubblico? Il 46,4% film in piattaforma streaming (la cui fruizione è mediamente cresciuta nell’ultimo anno, ma non in grande misura) al secondo posto le serie (42,8% delle risposte) e al terzo i talk show, seguiti da tre spettatori su dieci. Un film è bello indipendentemente dalla sua durata (53,5% delle risposte) ma tre spettatori su dieci lo prediligono da 90 a 120 minuti, e non di più.
Alcune domande, inoltre, erano mirate a sondare il gradimento del pubblico per la rassegna a tema Trevignano FilmFest, giunta nel 2022 alla sua undicesima edizione. Il responso si è rivelato molto lusinghiero. Il 90% degli spettatori ha espresso la sua soddisfazione per la qualità dei film proposti, fra i quali numerose anteprime.
Più della metà, il 51,4%, ha dichiarato vincente il periodo prescelto per la rassegna, l’ultima decade di settembre, quando, finita l’estate, torna la voglia di cinema. Quattro spettatori su dieci chiedono di proporre, assieme ai film di fiction, un maggior numero di documentari, e tre su dieci di inserire anche dei cortometraggi. Per altrettanti, invece, va bene così, e non c’è nulla da cambiare.