(Adnkronos) - Con Chico Forti "sono sempre stata in contatto e in tutti questi anni ho sempre sentito un uomo molto forte, motivato e consapevole del fatto di essere innocente e di voler uscire da innocente". Così all'Adnkronos, Manuela Moreno, la giornalista Rai che da sempre ha seguito la storia dell’imprenditore trentino accusato di omicidio e condannato all'ergastolo che adesso, dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti, viene trasferito in Italia: "Lo aspettiamo a braccia aperte".
Moreno, che è stata anche corrispondente dagli Stati Uniti, ha incontrato più volte Forti documentando negli anni gli sviluppi del caso e questa sera condurrà uno speciale, in onda alle 21, subito dopo il Tg2. In studio, oltre a Gianni Forti, zio dell'imprenditore, all'amico Tito Giovannini, a Sabina Castelfranco della Cbs e a Marcello Masi, anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che "ci illustrerà tutti i passaggi diplomatici per riportarlo in Italia".
"Mi sono occupata del caso fin dall'inizio e all'epoca eravamo gli unici a parlarne. Ho studiato bene tutte le carte ed è un caso complicatissimo in cui intervengono molti elementi tenendo conto anche che all'epoca dei fatti non c'erano tutta una serie di strumenti che poi la criminologia ha acquisito nel tempo. E' tutto molto indiziario: non esistono prove concrete che fanno di Chico Forti un colpevole".
L'azione diplomatica per il trasferimento di Forti in Italia "è stata fortissima", commenta la giornalista, "ma è chiaro che questo provvedimento, che ha annunciato la premier Meloni da Washington, non è che lo libera ma lo trasferisce in Italia, che è una cosa ben diversa. Bisogna quindi capire meglio cosa succede adesso, quali saranno i prossimi passaggi burocratici e anche dove andrà a stare".
"L'ultima volta che ho visto Forti di persona è stato prima della pandemia ma sono sempre rimasta in contatto", racconta Moreno che aggiunge: "Lui ha una grandissima forza, una grandissima voglia di riscatto, soprattutto per i figli. Per questo ha sempre rifiutato altre soluzioni che non fossero il riconoscimento della sua innocenza. Mi diceva sempre che non era possibile che finisse così questa storia e che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla".
Ma Forti ha anche un altro desiderio: "Riabbracciare la mamma di 96 anni e quando ho appreso la notizia del trasferimento in Italia mi sono emozionata per loro. Riabbracciare la mamma e riscattarsi agli occhi dei figli sono stati i due grandi obiettivi che l'hanno tenuto in vita".