(Adnkronos) - Dopo la bufera che ha travolto Chiara Ferragni per la multa comminata dall'Antitrust a causa della promozione del 'Pandoro Pink Christmas' di Balocco, si alzano le voci di chi chiede che alla influencer venga revocato l'Ambrogino d'oro, assegnatole nel 2020 insieme al marito Fedez per l'impegno profuso dai due durante la pandemia, quando lanciarono una raccolta fondi per sostenere la terapia intensiva del San Raffaele di Milano.
Il primo a chiedere la revoca della civica benemerenza è stato il capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio comunale, Riccardo Truppo, seguito oggi dal Codacons. "Incorre nella perdita della civica benemerenza l'insignito che se ne renda indegno", si legge nell'articolo 9, l'ultimo, del regolamento che disciplina gli Ambrogini.
Per Truppo la regola è chiara e il caso Ferragni "integra assolutamente questa fattispecie. Quello che ha fatto è un insulto all'associazionismo milanese e nazionale, di cui tutti noi andiamo fieri". La influencer, inoltre "nel tentativo di auto-assolversi, si è definitivamente auto-accusata, quindi non dobbiamo neanche fare ulteriori approfondimenti", spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia all'Adnkronos.
Per l'omologo di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che nel 2020 propose di insignire i 'Ferragnez' con la civica benemerenza, anche se "quello che sta emergendo è moralmente grave, non siamo noi a dover giudicare, ma la magistratura" e comunque "non deve inficiare con le motivazioni che portarono all'Ambrogino". Revocarlo, oltre tutto, sarebbe un inedito. "Da quando io sono in Consiglio, una cosa del genere non è mai stata fatta", dice il capogruppo azzurro.
In ogni caso il "provvedimento di revoca della relativa concessione - si legge all'articolo 9 del regolamento - è adottato dal sindaco, sentito in apposita conferenza l'ufficio di presidenza". La mozione di Fratelli d'italia "è pronta. Stiamo completando l'iter del bilancio, quindi non ci è possibile discutere di altro, ma chiederemo che questo tema sia il primo tema da trattare una volta finito", spiega Truppo, dicendosi "fiducioso che altri consiglieri, anche di centrosinistra, si uniranno a noi", controfirmando la richiesta di revoca.
"Fratelli d'Italia fa questa cosa strumentalmente, perché Giorgia Meloni ha attaccato Chiara Ferragni", osserva all'Adnkronos il consigliere Pd Daniele Nahum. "Io non ho mai avuto il mito di Ferragni e Fedez e sicuramente quello che sta emergendo è poco edificante, però sono garantista e dico che bisogna aspettare quello che dirà la magistratura sulla questione. Se poi la magistratura dovesse decidere di condannare, allora a quel punto si può aprire una discussione". Però - conclude l'esponente dem, tornando sulle polemiche di quest'anno - "se ci mettiamo a revocare gli Ambrogini, partiamo da Pucci".
Una istanza al Comune di Milano affinché ritiri l’Ambrogino d’oro riconosciuto a Ferragni e Fedez e “indagini a tappeto di Antitrust e Guardia di Finanza su tutto il settore degli influencer, un mondo opaco e poco trasparente che nel 2023 ha generato solo in Italia un giro d’affari da 348 milioni di euro”. Alla base della nuova mossa del Codacons “lo scandalo sullo ‘schema Ferragni’ in tema di beneficenza emerso in questi giorni -spiega il Codacons- con l’influencer coinvolta in iniziative di solidarietà opache e ingannevoli a danno dei consumatori, la sanzione da 1 milione di euro inflitta dall’Antitrust per il caso del pandoro Balocco e le accuse di truffa aggravata al vaglio della magistratura”.
“Non solo -attacca l’Associazione dei Consumatori- La stessa iniziativa di beneficenza promossa nel 2020 dai Ferragnez in favore dell’ospedale San Raffaele, e che ha poi portato al riconoscimento dell’Ambrogino d’oro, è stata coinvolta in un provvedimento dell’Antitrust, sfociato in una sanzione da 1,5 milioni di euro verso Gofundme , piattaforma scelta dalla coppia per la raccolta fondi, per le commissioni ingannevoli applicate ai donatori. Tutti gli elementi emersi fanno venire meno i requisiti alla base della concessione dell’Ambrogino d’oro ai Ferragnaz da parte del Comune di Milano”.
“Pertanto -scandisce il Codacons- l’amministrazione deve provvedere al riesame dell’intero procedimento, valutando il ritiro del premio. Serve poi estendere le indagini a tutto il mondo degli influencer, che spesso pubblicizzano sui social resort di lusso e prodotti griffati senza informare correttamente gli utenti circa la natura promozionale dei post, e per capire se i proventi di tali attività siano registrate e regolarmente sottoposte a tassazione”. L’associazione, infine, rivolge “una dura critica ai mass media e al mondo della politica, che per anni e senza svolgere le opportune verifiche hanno sostenuto le iniziative di ‘pseudo-beneficenza’ dei Ferragnez, santificando la coppia a tutto danno dei cittadini. A partire dal 2020 abbiamo combattuto in totale solitudine una battaglia per chiedere maggiore trasparenza sulle campagne benefiche di Fedez e Chiara Ferragni, e a parte alcune testate che hanno dato voce alle nostre proteste, mass media e politici si sono compattati in difesa della coppia, descrivendo i Ferragnez come ‘angeli della beneficenza’, senza indagare sul fatto che la vera beneficenza fatta dalla coppia era quella verso se stessa”.