Il riconoscimento “Bilancio d’Acciaio” consegnato a Eure Inox (Mi) e Specialinsert (To). Premio speciale per l’associazione dei mollifici italiani ANCCEM, che ha sede a Brescia
Lecco, 12 novembre 2021 – Sono stati consegnati i riconoscimenti “Bilancio d’Acciaio” per il comparto della trafilatura, con i quali siderweb – La community dell’acciaio da ormai quattro anni premia le realtà della filiera del filo d’acciaio che hanno fatto registrare i tassi di crescita e di redditività più alti nella rispettiva categoria.
Il conferimento è avvenuto a Lecco, al termine del convegno “Trafilerie: quali prospettive per il 2022?”, organizzato da siderweb in collaborazione con la Camera di Commercio di Como-Lecco e sponsorizzato da BPER Banca, Coface, Regesta e Caleotto. È stata la tappa di Bilanci d’Acciaio 2021 dedicata ai risultati della filiera in chiave di comparto, così come contenuti nell’omonimo studio di siderweb che ha analizzato in chiave strategica e prospettica i bilanci 2020 della filiera siderurgica.
Dagli oltre 5mila bilanci esaminati nello studio Bilanci d’Acciaio 2021, è stato estratto e analizzato un campione di aziende del comparto della trafilatura, che sono state raggruppate in tre categorie, a seconda dell’attività prevalente: trafilerie; mollifici; viterie e bullonerie.
Un riconoscimento speciale è andato ad ANCCEM, l’associazione dei mollifici italiani, che nel comparto hanno ottenuto i risultati migliori.
Sponsor unico di “Bilancio d’Acciaio” è Coface, società leader a livello mondiale nell’assicurazione del credito.
I 3 VINCITORI
Trafilerie - Eure Inox srl di Peschiera Borromeo (Mi) - Eure Inox è una trafileria di acciai inossidabili e di profili speciali; fondata nel 1997, ha sede a Peschiera Borromeo, in provincia di Milano. Occupa oltre 40mila metri quadrati e più di 70 dipendenti. La produzione si attesta intorno alle 15mila tonnellate l’anno e il fatturato è generato all’estero per circa il 50%. Quella di Eure Inox, si legge sul suo profilo aziendale, è stata «una crescita costante, concreta e gratificante per tutti, basata sul rispetto, sulla disponibilità all'ascolto e sull'attenta valorizzazione di ogni professionalità».
Mollifici - ANCCEM (Bs) - ANCCEM è l’associazione dei mollifici italiani. Fondata nel 1972, ha sede a Brescia e rappresenta il 67% dei produttori nazionali di molle e l’82% dei produttori di molle elicoidali. Promuove studi e ricerche sui costi di produzione e organizza workshop annuali, dove vengono studiati strategie e modelli di sviluppo per i mollifici. Pubblica inoltre un manuale tecnico sul design delle molle, sulle procedure di controllo finale, sulla classificazione dei livelli di qualità, sulle procedure di ordine materiale e sui termini generali di vendita delle molle.
Viterie e bullonerie - Specialinsert srl (To) - Nata nel 1974, Specialinsert è specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi di fissaggio, che comprendono inserti speciali e a catalogo per laminati, corpi solidi, plastica e compositi. Conta oltre 60 dipendenti e due unità produttive: una a Torino, 3mila metri quadrati; l’altra a Maerne di Martellago (Venezia, 5.500 metri quadrati). Produce oltre 100 milioni di sistemi di fissaggio l’anno ed esporta in più di 70 Paesi. La sua mission aziendale è «affermarsi nel mercato in qualità di azienda innovativa, in continua evoluzione e in grado di sviluppare soluzioni personalizzate, tecnologicamente avanzate oltre ad offrire servizi all’avanguardia».
LA GIURIA - La giuria è presieduta da Claudio Teodori, professore ordinario del Dipartimento di Economia & Management dell’Università degli Studi di Brescia, ed è composta da Stefano Ferrari e Gianfranco Tosini, rispettivamente responsabile e membro dell’Ufficio Studi siderweb.
I REQUISITI - Essere inclusi nello studio Bilanci d’Acciaio 2021; avere un valore della produzione annuo per l’esercizio 2019 (ultimo anno del triennio esaminato) superiore ai 2 milioni di euro.
GLI INDICATORI
1. Tasso di redditività complessiva (ROA riferito all’ultimo esercizio disponibile).
2. Tasso di marginalità sulle vendite, identificato nell’incidenza dell’Ebitda sulle vendite (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
3. Redditività delle vendite, identificato nell’incidenza dell’Ebit sulle vendite (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
4. Incidenza degli oneri finanziari sull’Ebitda (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
5. Rapporto di indebitamento complessivo, identificato dal rapporto tra mezzi di terzi e mezzi propri (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
6. Tasso di crescita del fatturato (media dell’ultimo triennio).
LA PAROLA AGLI OPERATORI – Nella seconda parte del convegno la parola è passata ai protagonisti del settore della trafila durante la tavola rotonda moderata da Diego Minonzio, Direttore La Provincia di Como, Lecco e Sondrio.
«Per il nostro comparto, il 2021 ha tutte le credenziali per essere un anno straordinario. Per tutta la durata di quest’anno la sfida è stata prevedere le problematiche future e quali saranno le tematiche che interesseranno il 2022. La carenza di rottame è stato uno dei problemi che più ci ha preoccupato e l’aumento dei costi derivato da questo tema, insieme a quello del caro energia, è uno di quello che più si sta ripercuotendo sul consumatore finale. Il 2022 si preannuncia un anno difficile per via di tutta quella serie di domande che si stanno ponendo, a partire dell’abolizione della Section 232. Perché questo stravolgerà le scelte commerciali delle aziende», ha commentato Andrea Beri, amministratore delegato ITA.
«Il mercato nel 2021 è in forte miglioramento rispetto al 2020 e anche sul 2019. Caleotto è lungo questa linea e ha messo a terra una serie di investimenti. Il risultato che prevediamo quest’anno è un raddoppio di fatturato rispetto al 2019. Tuttavia, l’aumento dei costi e le difficoltà nel reperire il materiale ci preoccupano. Come Gruppo Feralpi abbiamo integrato nel business plan dei KPI strettamente collegati ai criteri ESG e dal 2004 rendicontiamo obiettivi, azioni e risultati. Siamo convinti che visione, azione e trasparenza sia la strada da seguire, oggi più che mai», ha spiegato Giovanni Pasini, presidente Caleotto.
All’interno del settore degli utilizzatori di acciaio, uno dei comparti che più sta soffrendo è quello dell’automotive: «Il momento complicato del settore dell’auto è causato da tutta una serie di fattori endogeni ed esogeni che aumentano ancor di più le difficoltà, in particolare per via del problema di approvvigionamento alle materie prime. Ad esempio, a causa della mancanza di semiconduttori abbiamo perso 8-9 milioni di vicoli venduti. Questo impatto ce lo aspettiamo anche il prossimo anno e questo avrà serie di ripercussioni sulla catena del valore. Entro il 2035 arriveremo praticamente al bando dei veicoli termici tradizionali e questo significa un blocco degli investimenti e della ricerca, con ripercussioni anche dal punto di vista dell’occupazione. Per questo auspichiamo che la sostenibilità ambientale vada di pari passo con quella sociale», ha sottolineato Gianmarco Giorda, direttore ANFIA.
«Negli ultimi anni il sistema creditizio ha fornito strumenti importanti alle aziende per fronteggiare la crisi, beneficiando anche delle agevolazioni pubbliche. La nostra banca in particolare ha agito sostenendo le tradizioni e le esperienze già consolidate nei territori e aiutando a rilanciare i settori produttivi più rappresentativi per il Paese, come la siderurgia. Siamo impegnati nel raccogliere al meglio gli stimoli contenuti nel PNRR; lavoriamo costantemente insieme ai nostri specialisti e ai nostri partner per essere un punto di riferimento per imprese e cittadini, in modo da essere preparati e competitivi di fronte alle sfide che ci riservano gli scenari futuri», ha detto Luca Gotti, direttore regionale Bergamo di BPER Banca.
«Come assicuratori del credito interveniamo quanto tutto il resto ha fallito. È stato un anno positivo perché tutti hanno tenuto la posizione e hanno avuto successo, mentre le insolvenze sono state poche. Nel 2022 porteremo avanti questo schema, ma appena l’economia non sarà supportata da investimenti pubblici arriveranno i problemi, in particolare per le imprese più piccole. È arrivato quindi il momento di mettere fieno in cascina per essere pronti a far fronte ai momenti difficili», ha affermato Pietro Vargiu, chief underwriting officer COFACE Italia.
Per info: siderweb.com