(Adnkronos) - Nuove infezioni aggravate dai rischi climatici minacciano la nostra salute. Dall’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità le strategie di prevenzione e mitigazione del rischio.
Pollenzo (CN), 16 febbraio 2023 – “Le infezioni ospedaliere, meglio definite dal termine HAI, insieme alla resistenza antimicrobica (AMR), rappresentano uno dei maggiori problemi di salute pubblica in Italia e in Europa e già oggi incidono in modo significativo sulla qualità e sicurezza dell'assistenza sanitaria. Le infezioni ospedaliere multiresistenti sono già oggi indicate dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) come l'evento avverso più frequente durante l'erogazione di cure sanitarie con un andamento epidemiologico preoccupante e un progressivo significativo impatto clinico ed economico. Ne consegue un notevole aumento dei costi diretti e indiretti, dovuti all'allungamento della degenza ospedaliera, all'insorgenza di invalidità a lungo termine e alla mortalità”. Così Francesco Locati, Direttore Generale ASST Bergamo Est, ha aperto stamani la due giorni della Winter School 2023 di Motore Sanità dal titolo “Ambiente, Nutrizione, Salute”, in programma a Pollenzo (CN) nelle giornate di oggi e domani.
Le HAI sono potenzialmente evitabili, implementando efficaci interventi di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC). I programmi IPC a livello nazionale, regionale e locale sono fondamentali per il successo del contenimento della resistenza antimicrobica e della prevenzione delle HAI, comprese le epidemie di malattie altamente trasmissibili attraverso un'assistenza di alta qualità nel contesto della copertura sanitaria universale.
L'estensione e la gravità della situazione attuale non possono essere risolte senza un approccio globale, ma con programmi che devono poi essere declinati a livello nazionale, regionale e locale, stabilendo un gold standard minimo per l'applicazione obbligatoria delle misure di controllo delle infezioni, definendo strategie obbligatorie per il controllo delle infezioni e la gestione degli antibiotici e stabilendo indicatori appropriati al fine di monitorare l'attuazione e l'efficacia degli interventi.
Il distress globale causato dall'emergenza di COVID-19 ha rivelato chiaramente la notevole vulnerabilità umana di fronte a malattie infettive causate da nuovi agenti patogeni. Tali malattie causano non solo infezioni e morte in un gran numero di persone, ma determinano anche ampie conseguenze socio-economiche (ad esempio, i costi finanziari cumulativi della pandemia di COVID-19 potrebbero salire a 16 trilioni di dollari solo per gli Stati Uniti).
Va sottolineato che questo non è stato un evento isolato; il peso di malattie come l’HIV, Zika, malaria, dengue, chikungunya, influenza, Ebola, MERS e SARS causano milioni di morti ogni anno. Come ormai dimostrato, le malattie infettive possono essere aggravate dai rischi climatici innescati dalle continue emissioni di gas serra. Inoltre, anche le diverse vie di trasmissione sono state influenzate dal cambiamento climatico, generando focolai di malattie infettive in zone non endemiche a causa della diversità tassonomica degli agenti patogeni. I danni climatici, aggravando progressivamente il rischio di diffusione di malattie infettive, rappresentano una seria minaccia per la salute umana e necessitano urgentemente di azioni aggressive per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
Paolo Petralia, Direttore Generale Asl 4 Regione Liguria e Vicepresidente Fiaso, evidenzia che tra gli strumenti più attuali per il sostegno allo sviluppo di risposte avanzate e innovative ai temi di salute, ambiente, nutrizione e clima c’è il Piano Nazionale Complementare - PNC correlato al PNRR per il periodo 2021/26. “Il controllo delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non, correlato in modo diretto o indiretto a fattori ambientali e climatici, è normalmente prerogativa dei Dipartimenti Aziendali di Prevenzione, oltreché degli ISZ e delle ARPA – ha detto Petralia. Il loro crescente coinvolgimento nel rafforzamento delle strutture e dei servizi del SNPS-SNPA - a partire dall’utilizzo organico e coerente dei suddetti finanziamenti - è oggi una notevole opportunità per infrastrutturare un upgrade significativo a livello regionale e di networking nazionale dell’applicazione del DM 106 dell’8/6/22. In questa prospettiva potranno svilupparsi modelli e proposte gestionali-organizzative sempre più one health e digitali, che rappresentano la frontiera per una salute globale sostenibile ed equamente accessibile.”
Altro punto: la microbiologia, che è sempre più una disciplina che si sta consolidando nel quadro del Servizio Sanitario Italiano e a livello internazionale, a supporto e a integrazione dell’azione clinica nei confronti dei pazienti e degli utenti.
A ribadirlo Erminio Torresani, Direttore del Dipartimento dei Servizi di Medicina di Laboratorio e del Laboratorio analisi cliniche dell'I.R.C.C.S. Istituto Auxologico Italiano di Milano: “Di rilievo il ruolo del microbiologo in campo ospedaliero che, in collaborazione con altri professionisti, è impegnato nella lotta alle infezioni contratte durante la degenza. Complicanze che con più di 700.000 casi annui comportano un’ulteriore spesa di circa un miliardo di euro e circa 50.000 ulteriori decessi annui. L’intervento del microbiologo è oggi anche molto interessante nello studio del rapporto fra i microorganismi, il nostro corpo e l’ambiente. Studio che può permette di conoscere questi equilibri e di preservarli.”
Evento di punta della sanità nazionale, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, la Winter School di Motore Sanità rappresenta un appuntamento fondamentale per il confronto tra esperti, clinici, rappresentanti delle Istituzioni, politici, Associazioni di pazienti e di categoria e addetti ai lavori della Sanità italiana.
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